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Miscela Brandtech mensile - Settembre 2024

Margaux Montagner
Pubblicato su
2/9/2024
Cosa è successo questo mese nel mondo del brand tech? Il Regno Unito reagisce alla decisione di Google di mantenere i cookie di terze parti; la legge sull'intelligenza artificiale entra in vigore nell'Unione Europea; e diversi reclami GDPR vengono emessi contro X per l'uso non autorizzato dei dati degli utenti per addestrare l'intelligenza artificiale.

La decisione di Google sui cookie di terze parti delude nel Regno Unito 

L'Information Commissioner's Office (ICO), l'autorità britannica per la protezione dei dati, ha espresso il proprio disappunto per la recente decisione di Google di abbandonare i piani di eliminazione graduale dei cookie di terze parti in Chrome, sollevando anche preoccupazioni sull'iniziativa Privacy Sandbox di Google, che mira a bilanciare le prestazioni pubblicitarie con la privacy degli utenti. Hanno evidenziato potenziali vulnerabilità negli strumenti della Sandbox che potrebbero compromettere la privacy degli utenti e consentire l'identificazione degli utenti che hanno scelto di non essere tracciati. Stephen Bonner, vice commissario dell'ICO, ha sottolineato che l'eliminazione dei cookie di terze parti sarebbe stata un passo positivo per i consumatori e ha dichiarato che l'ICO continuerà a sostenere alternative più rispettose della privacy nella pubblicità digitale.

In contrasto con la forte posizione dell'ICO, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato (CMA) ha adottato un approccio più misurato nei confronti dei piani di conservazione dei cookie di Google. In precedenza la CMA aveva espresso il timore che la Privacy Sandbox potesse distorcere la concorrenza concentrando la spesa pubblicitaria all'interno dell'ecosistema di Google. Poiché Google prevede di introdurre una richiesta una tantum per gli utenti di impostare le loro preferenze sulla privacy, pur mantenendo i cookie di terze parti, sia l'ICO che la CMA dovranno valutare le implicazioni di questa nuova strategia. Google ha dichiarato che si impegnerà con le autorità di regolamentazione e con il settore durante l'implementazione di questi cambiamenti, ma le modalità specifiche con cui l'ICO e la CMA collaboreranno con Google rimangono incerte. 

Si noti che, nonostante la retromarcia di Google, molti osservatori sostengono che i cookie di terze parti sono ancora impostati per scomparire

Per saperne di più, leggete il Drum.

La legge sull'AI entra finalmente in vigore

Con l'obiettivo di promuovere uno sviluppo e una diffusione responsabili dell'intelligenza artificiale nell'UE, il 1° agosto è entrato in vigore l'Atto europeo sull'intelligenza artificiale (AI Act). Proposta dalla Commissione europea nell'aprile 2021 e finalizzata dal Parlamento europeo e dal Consiglio alla fine del 2023, la legge affronta i rischi potenziali per la salute, la sicurezza e i diritti fondamentali dei cittadini. Stabilisce requisiti chiari per gli sviluppatori e gli utilizzatori dell'IA, mirando al contempo a ridurre gli oneri amministrativi e finanziari per le imprese. La legge classifica i sistemi di IA in base ai livelli di rischio, dai sistemi a rischio minimo come i filtri antispam alle applicazioni ad alto rischio come l'IA nei software medici, che devono aderire a normative rigorose.

Oltre alla legge sull'IA, la Commissione europea ha avviato una consultazione su un Codice di condotta per i fornitori di modelli di IA per scopi generali (GPAI), che affronterà questioni chiave come la trasparenza e la gestione del rischio. Il Codice dovrebbe essere finalizzato entro aprile 2025 e le disposizioni sulle GPAI entreranno in vigore entro 12 mesi. Il feedback raccolto dalle varie parti interessate, comprese le imprese e la società civile, informerà la bozza della Commissione e contribuirà alla creazione dell'Ufficio AI. Questo ufficio dovrà supervisionare l'attuazione e l'applicazione delle norme della legge sull'AI. 

Attraverso questi quadri, l'UE intende posizionarsi come leader mondiale nell'"IA sicura", promuovendo un ecosistema che migliori i servizi pubblici, l'assistenza sanitaria e la produttività generale, nel rispetto dei diritti umani e dei valori fondamentali.

Maggiori informazioni dalla Commissione europea

X è stata colpita da 9 reclami GDPR per aver fornito i dati degli utenti a chatbot AI

La piattaforma di social media X di Elon Musk sta affrontando nove denunce per aver addestrato il suo chatbot AI, Grok, con dati di utenti europei non autorizzati. L'organizzazione no-profit Noyb ("Non sono affari tuoi"), che si occupa di diritto della privacy, sostiene che questa pratica viola il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell'UE, che impone il consenso esplicito degli utenti per la raccolta dei dati. Noyb sostiene che l'approccio di X di raccogliere dati senza informare gli utenti o ottenere il permesso è problematico, soprattutto se si considera che l'ampia base di utenti della piattaforma avrebbe potuto fornire sufficienti dati consenzienti se fossero stati richiesti. 

La situazione di X ha implicazioni più ampie per il settore dell'IA, in quanto solleva questioni critiche su come i dati personali disponibili al pubblico possano essere raccolti e utilizzati in conformità con le leggi dell'UE sulla protezione dei dati. Gli esperti sottolineano la necessità che le aziende di IA garantiscano un trattamento dei dati lecito, la trasparenza e le opzioni di opt-out per gli utenti, integrando al contempo le salvaguardie per la privacy fin dalla fase di progettazione. Questo controllo non è esclusivo di X; anche altre grandi aziende tecnologiche, come Meta, hanno affrontato sfide legate alla conformità al GDPR nelle loro iniziative di IA. I severi requisiti del GDPR stanno creando ostacoli alle aziende americane che cercano di lanciare prodotti di IA in Europa, complicando la loro capacità di navigare efficacemente nel panorama normativo.

Maggiori dettagli al Drum.

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Margaux Montagner

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