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Miscela Brandtech mensile - Gennaio 2025

Margaux Montagner
Pubblicato su
8/1/2025
Cosa è successo questo mese nel mondo del brand tech? L'imminente GPT-5 di OpenAI è sotto esame per le sue prestazioni apparentemente insoddisfacenti; un nuovo LLM sul mercato, DeepSeek v3, fa un'esplosione (controversa); il Responsible Marketing Hub presenta i suoi consigli per l'anno a venire; e nel Regno Unito, Google affronta le critiche dell'Information Commissioner's Office per la sua decisione di consentire il "fingerprinting".

Data di uscita e prestazioni del GPT-5 in discussione

Secondo un recente articolo del Wall Street Journal, lo sviluppo del tanto atteso modello GPT-5 di OpenAI sarebbe in ritardo rispetto alla tabella di marcia e non starebbe rispettando le aspettative, con prestazioni che non giustificano ancora gli ingenti costi associati al suo sviluppo. Questo rapporto fa seguito a un precedente di The Information, che indicava che OpenAI stava esplorando nuove strategie poiché il GPT-5 potrebbe non rappresentare un progresso significativo rispetto ai suoi predecessori. Il processo di sviluppo, chiamato in codice Orion, è durato 18 mesi e ha visto almeno due grandi prove di addestramento. L'esecuzione iniziale è stata più lenta del previsto, sollevando preoccupazioni circa il tempo e le risorse necessarie per gli sforzi successivi.

Per migliorare le capacità del GPT-5, OpenAI ha modificato il suo approccio utilizzando dati disponibili pubblicamente e accordi di licenza e assumendo personale per generare nuovi dati attraverso attività di codifica e risoluzione di problemi. Inoltre, l'azienda si affida ai dati sintetici prodotti da un altro modello, o1. Nonostante questi sforzi, il rapporto del WSJ indica che, sebbene GPT-5 mostri alcuni miglioramenti rispetto ai modelli precedenti, non ha ancora raggiunto un livello di avanzamento tale da giustificare i costi di gestione. OpenAI ha dichiarato in precedenza che non intende rilasciare il modello Orion quest'anno, e l'azienda non ha fornito ulteriori commenti sullo stato attuale del GPT-5.

Maggiori dettagli su TechCrunch.

Il nuovo LLM DeepSeek V3 supera il GPT-4 ma è oggetto di critiche

La start-up cinese DeepSeek ha scosso il panorama globale dell'intelligenza artificiale lanciando il suo nuovo modello linguistico di grandi dimensioni (LLM), DeepSeek V3, che secondo quanto riferito supera i modelli di grandi aziende come Meta e OpenAI nei test di benchmark. Il modello vanta 671 miliardi di parametri ed è stato sviluppato in circa due mesi per 5,58 milioni di dollari, utilizzando meno risorse di calcolo di quelle tipicamente richieste dalle grandi aziende tecnologiche. Questo progresso evidenzia le crescenti capacità delle piccole aziende nel settore dell'IA, in particolare nell'IA generativa, che si basa sulla tecnologia LLM per eseguire compiti complessi come la codifica e la scrittura di saggi.

Tuttavia, DeepSeek V3 ha attirato critiche per essersi erroneamente identificato come ChatGPT e per aver addirittura affermato di essere una versione del GPT-4 di OpenAI in alcune risposte. Questa falsa rappresentazione include la condivisione di battute identiche a quelle del GPT-4. Gli esperti suggeriscono che questo comportamento potrebbe derivare dal fatto che DeepSeek V3 è stato addestrato su set di dati che includono i risultati di ChatGPT, sollevando preoccupazioni circa il potenziale del modello di perpetuare pregiudizi e imprecisioni. L'addestramento di modelli di IA su risultati esistenti può portare a un declino della qualità, come "fare una fotocopia di una fotocopia", e può violare i termini di servizio di OpenAI. Poiché Internet è sempre più pieno di contenuti generati dall'intelligenza artificiale, la sfida di distinguere i dati affidabili da questa "contaminazione" complica ulteriormente l'affidabilità di modelli come DeepSeek V3.

Maggiori informazioni su TechCrunch e South China Morning Post.

Il Responsible Marketing Hub pubblica i suoi punti chiave per il 2025

Il Responsible Marketing Hub con Google "supporta i marketer nella padronanza delle strategie di misurazione, efficacia e crescita end-to-end per aiutarli a ottenere il ROI per il loro business". Di seguito un riassunto delle principali indicazioni per il 2025, come presentato da The Drum.

Secondo l'Hub, nel 2025 l'attenzione si sposterà probabilmente verso strategie di misurazione orientate alla privacy, soluzioni innovative per l'efficacia dei media e la continua adozione dell'intelligenza artificiale, tutti elementi che dovrebbero trasformare ulteriormente il panorama della pubblicità digitale. La privacy rimane una preoccupazione fondamentale, con strumenti progettati per garantire la conformità e al contempo migliorare le prestazioni. I marchi di successo si concentreranno sulla costruzione della fiducia attraverso la trasparenza e la conformità, considerando la privacy come un vantaggio competitivo piuttosto che come un ostacolo. Con l'evolversi del panorama del marketing, investire in basi di misurazione durature e abbracciare strategie basate sull'intelligenza artificiale potrebbe rivelarsi essenziale per i marketer che intendono prosperare in un ambiente in rapida evoluzione.

Per saperne di più, leggere The Drum.

L'ICO britannico disapprova il piano di "Fingerprinting" di Google

L'Information Commissioner's Office (ICO), l'autorità britannica per la protezione dei dati, ha criticato Google per aver permesso agli inserzionisti di utilizzare il fingerprinting digitale per tracciare gli utenti, definendo la mossa "irresponsabile". L'ICO ha espresso il timore che questa pratica comprometta il controllo e la scelta dei consumatori in merito alla raccolta dei dati, poiché il fingerprinting è più difficile da individuare e bloccare per gli utenti rispetto ai cookie. Il fingerprinting raccoglie vari segnali dal software o dall'hardware di un dispositivo per creare un identificatore unico per gli utenti, il che pone dei problemi agli individui attenti alla privacy che potrebbero non essere in grado di acconsentire o gestire facilmente i propri dati come possono fare con i pop-up di consenso dei cookie.

Google ha annunciato che a partire da metà febbraio gli inserzionisti potranno utilizzare il fingerprinting per indirizzare meglio il pubblico sulle piattaforme televisive connesse e su altri dispositivi collegati a Internet. Il direttore esecutivo dell'ICO per i rischi normativi, Stephen Almond, ha sottolineato che le aziende devono utilizzare tecnologie pubblicitarie come il fingerprinting in modo legale e trasparente, avvertendo che l'ICO interverrà se necessario. Google ha dichiarato che si impegnerà in ulteriori discussioni con l'ICO in merito a questo cambiamento di politica.

Per saperne di più, visitate il sito The Guardian.

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